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Come l'orologio da polso tiene il tempo - pt.1

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Buongiorno a tutti!



Oggi voglio portare un nuovo tema, per cambiare


Gli orologi da polso, screditati da molti, e lodati da altri


C'è chi lo usa soltanto per l'ora, e c'è chi lo rende un simbolo della propria vita



Ma sapete veramente tutto su questi strumenti?


Oggi ci lavoreremo su!











La storia dell'orologio da polso



Prima di tutto però, un po' di storia dell'orologio da polso


Fine '800

Introdotto come strumento per indicare l'ora, nasce propriamente alla fine dell'800. Inizialmente era stato concepito come gioiello per la donna, mentre l'uomo preferiva orologi tascabili


Anni '10 - '40

Durante la prima guerra mondiale, grazie all'alta diffusione di orologi da polso tra le donne, questo arriva anche sui polsi degli uomini, sotto forma di oggetti resistenti, affidabili ed economici


Anni '50 - '60

Con il boom economico, l'orologio da polso diventa presto uno status symbol: gli orologi avanzano di finitura e di funzionalità: entrano in scena i primi cronografi, come l'Omega Speedmaster, che nel 1969 sarà il primo orologio ad atterrare sulla luna


Anni '70

La casa produttrice Seiko, lo stesso anno dell'atterraggio lunare, lancia il Seiko Astron, il primo orologio a batteria. Nonostante costi una frazione dei precedenti, è tanto preciso nell'arco di un mese, quanto lo sono quelli tradizionali nell'arco di una sola giornata: si entra nella crisi del quarzo, e molte case manufatturiere tradizionaliste rischiano la bancarotta


Anni '80 - '00

Dopo un decennio di shock, la produzione Svizzera rinasce, e con questa brand come Rolex, Patek e Audemars rilanciano il lusso meccanico, che con l'avvento del quarzo si stava perdendo


Anni 2000 - oggi

In quest'epoca storica, l'orologio che tiene l'ora è spesso inutile, grazie alle nuove tecnologie più precise ed affidabili e l'introduzione dei primi smartwatch. L'orologio passa definitivamente da strumento a simbolo




I vari tipi di orologi da polso



Dalla storia abbiamo quindi visto che ci sono due tipi principali di orologi: quarzi e meccanici


Ma cosa sono?

Prima di tutto, quello che fa muovere le lancette è il movimento dell'orologio, il resto è solo da contorno





Partiamo quindi dai movimenti più semplici: i quarzi


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Spesso anche chiamati "orologi a batteria", sono i più usati in orologi entry-level, come quelli di Casio ed alcuni Seiko.


Sfruttano un fenomeno fisico chiamato effetto piezoelettrico inverso, per cui al passaggio di corrente proveniente da una batteria attraverso un materiale adatto (appunto, il quarzo), questo vibrerà ad una certa frequenza. Negli orologi, la frequenza standard è 32.768 Hz, quindi il cristallo vibrerà 32.768 volte al secondo.


Tramite circuiti ed altre tecniche di riduzione, si è in grado di muovere la lancetta una volta ogni secondo, sincronizzandola alla vibrazione del quarzo e dandogli quello scatto secco distintivo.


Sono meno costosi (3-10€) ed anche un modello base può battere il migliore dei meccanici


Approfondimento: Perché proprio 32.768 Hz?

I motivi sono tecnici, relativi alla fisica ed ai consumi Prima di tutto, 32768 è una potenza di 2 (2^15), quindi facilmente scomponibile in frequenze minori

Secondariamente, è stato scelto questo standard come compromesso: frequenze più alte possono essere più precise, ma consumano anche più batteria, mentre frequenze più basse sono più instabili e difficili da gestire




Dall'altro lato poi, troviamo i movimenti meccanici.


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Questi usano combinazioni di ingranaggi, viti e ponti per trasferire l'energia potenziale di una molla caricata alle ruote che fanno girare le lancette. L'energia viene trasferita in maniera costante tramite una ruota di scappamento, che oscilla per "dare il ritmo" alla lancetta dei secondi, che invece di scattare come nei quarzi, è molto più fluida nel movimento, e compie più spostamenti ogni secondo (normalmente 6 o 8 volte).


Data l'energia della molla, non è necessaria alcuna batteria

È però decisamente più complicato e costoso (da 30€ a +2000€), e richiede non solo precisione dell'assemblaggio, ma anche nella produzione dei componenti: basta un dente di ruota mancante, e salta tutto il meccanismo


Inoltre, la molla ha bisogno di essere caricata, ed esistono due modi principali per farlo: manualmente ed automaticamente.

  • I modelli manuali richiedono che la molla principale, quella che immagazzina l'energia, venga compressa regolarmente girando la corona dell'orologio (la parte sporgente dalla cassa a forma circolare, normalmente ad ore 3)

  • Gli automatici invece implementano un sistema di carica che non necessita l'intervento diretto, installando un rotore che, girando tramite il movimento del braccio, va a caricare l'orologio


Finché l'uso è quotidiano, per questi tipi di movimenti non c'è problema, tuttavia se si lasciano orologi meccanici fermi a lungo questi dopo poco si fermeranno





Infine, ci sono varianti dei quarzi, che sfruttano tecniche innovative per ricaricare la batteria, garantendone non solo precisione, ma anche lunga durata


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  • I modelli solari presentano sotto il quadrante un pannello capace di assorbire l'energia dei fotoni della luce, ricaricando la batteria. Anche senza luce però, questi orologi possono continuare a funzionare per mesi, unendo la tranquillità di funzionamento di un meccanico, alla durata di carica da fermo di un quarzo

  • Altri modelli chiamati kinetic invece, presentano invece un rotore simile a quello negli automatici, che sfruttano l'energia cinetica del nostro polso per ricaricare la batteria. A differenza dei solare, questi non hanno bisogno di luce solare, rendendoli perfetti per situazioni di buio prolungato (anni)





Quindi, perché tuttora molti preferiscono i meccanici, anche se più costosi e meno precisi?


È una pura scelta simbolica


Scegliere un'orologio meccanico significa andare oltre la precisione assoluta, per avere qualcosa con più anima e tradizione


C'è invece chi, anche giustamente, preferisce un quarzo più economico con una precisione migliore

Io personalmente ho un quarzo ed un meccanico, e devo dire che entrambi fanno la loro figura al loro modo, chi per precisione, e chi per presenza












Oggi tanti termini tecnici, ma prometto che per la prossima volta si collegheranno tutti i punti, giuro



A molti farà restare indifferente questo tema, o addirittura infastidirà alcuni, e con questo non spero di cambiare le vostre opinioni, ma di almeno farvi apprezzare il funzionamento di questi piccoli aggeggi che, per una buona parte della popolazione, diventa compagno di vita per sempre

Perché alla fine, non è solo questione di dare l'ora: un orologio racconta anche chi siamo

E come sempre, ci vediamo




Alla prossima

 
 
 

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